Biodisponibilità di acido folico e folati: più assorbito l'integratore o il folato alimentare?

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    Sulla biodisponibilità dell'acido folico:

    "Nel caso della vitamina B o acido folico, che viene spesso aggiunto ai cereali della colazione, alla farina e a certe varietà, questo acido folico aggiunto è di solito più biodisponibile di quello naturalmente presente nell’alimento, comunemente denominato folato alimentare. Gli studi riportano una minor biodisponibilità del 20-70% del folato alimentare (da frutta, verdure o fegato) rispetto all’acido folico sintetico.7 Questo non significa tuttavia che si debba consumare solo alimenti fortificati con acido folico, ma piuttosto che le fonti alimentari naturali come le verdure a foglie verdi possano essere arricchite con alimenti fortificati con questa vitamina per assicurare che le richieste individuali vengano soddisfatte."

    Fonte: eufic.org/article/it/artid/Nutrient-bioavailability-food-italian/

    ---

    "Il termine acido folico deriva dal latino folium, un chiaro riferimento ai vegetali a foglia verde e larga, che rappresentano le più importanti fonti dietetiche di questa sostanza idrosolubile, altrimenti nota come vitamina B9. Sebbene i due termini siano spesso utilizzati come sinonimi, acido folico e folati non sono esattamente la stessa cosa. L'acido folico, infatti, rappresenta la forma più ossidata e stabile della vitamina; raro nei comuni alimenti, viene sintetizzato in laboratorio e destinato alla fortificazione dei prodotti alimentari e alla preparazione di supplementi vitaminici, inclusi quelli consigliati in gravidanza. Folati, invece, è un termine generico, riferito a tutti i composti con attività vitaminica B9 (acido folico, folinico, tetraidrofolato etc.); queste sostanza hanno un'ottima biodisponibilità, sovrapponibile a quella dell'acido folico, ma risultano facilmente denaturabili con il calore, la luce, la cottura e la conservazione.
    Alla copertura del fabbisogno quotidiano di acido folico, accanto all'apporto alimentare, concorre anche la piccola quota di folati prodotta dalla flora batterica intestinale."

    "L'acido folico abbonda negli ortaggi a foglia verde, nei carciofi, nelle rape, nel lievito di birra, nei cereali - specie se integrali - nei legumi, nel tuorlo d'uovo, nel fegato, nei kiwi e nelle fragole (vedi l'articolo relativo a: folati negli alimenti).
    Come la maggior parte delle vitamine idrosolubili, l'acido folico viene in gran parte denaturato durante i processi di lavorazione degli alimenti. La conservazione e la cottura dei cibi, ad esempio, distruggono fino al 95% del patrimonio originario di folati; una verdura a foglia verde conservata a temperatura ambiente per tre giorni, invece, vede ridursi tale disponibilità fino al 70%. Inoltre, l'interazione delle varie sostanze alimentari - provenienti dallo stesso alimento o da cibi consumati nel medesimo pasto - può ridurre fino al 50% la biodisponibilità dei folati alimentari; di conseguenza, si ritiene che solo la metà della quota ingerita venga effettivamente assorbita."

    Fonte: my-personaltrainer.it/nutrizione/acido-folico-gravidanza.html

    Leggi anche:

    - Il metilfolato o calcio mefolinato e la depressione
     
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